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martedì 29 aprile 2014

Sestina


Si percepiva del freddo nell’aria
E camminare provocava affanno
Forse incrociai lo sguardo d’un bambino
Al sol ricordo chiudo gli occhi e piango.
Insensibile al mondo, maledetto
Tramonta sorge e poi tramonta il sole.

Una folla di due persone sole
Invano cercavan di schivar l’aria
Parlare d’un poeta maledetto
E dire che viveva nell’affanno
“Ti prego non guardarmi mentre piango”
Com’era più facile da bambino!

Una donna incinta pensa al bambino
E continua a camminare al sole
Fuori sorrido ma dentro già piango
La sofferenza si sente nell’aria
Nero presagio del prossimo affanno
Vieni, ti sto aspettando maledetto

Non so quando e perché mi han maledetto
Non ricordo di quand’ero bambino
Non mi sembra avessi già quest’affanno
Non dovevo confortarmi col sole
Non sentivo su me il peso dell’aria
Non come ora che mi chiudo e piango

In questo circolo vizioso piango
Lamento del destino maledetto
Inspiro nei polmoni tutta l’aria
Che posso così come da bambino
Quando rincorrevo al tramonto il sole
Fino a causarmi incredibile affanno

Ora di colpo è arrivato l’affanno
Un colpo secco e subito piango
Si beffa di me la luce del sole
E ride allegro il gran maledetto
Non son purtroppo tornato bambino
Ma provo soltanto mancanza d’aria

Respiro mi affanno e mi manca l’aria
E sanguino e piango come un bambino
In quel maledetto giorno di sole

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