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domenica 27 aprile 2014

La mela

Almeno c'era quella mela nel suo zaino. La bella mela rossa e succosa che aveva portato con se come estremo tentativo di abbandonare la malinconia. La sua unica arma smssata per respingere l'assalto della tristezza che sembrava nascondersi altre ogni angolo della città. Aveva dovuto per forza lasciare la casa, alzarsi dal letto era sempre la parte più difficile ma poi bisognava sfruttare lo slancio e uscire o si rischiava di soccombrere alla tentazione del divano. Così aveva preso la più bella delle mele dal tavolo della cucina, l'aveva messa con cura nel suo zaino di sopravvivenza insieme agli occhiali da sole il taccuino, la penna e il libro. Non andava da nessuna parte senza il suo zaino di sopravvivenza. Il libro del momento era Nove Racconti, ma Salinger non era proprio d'aiuto nella lotta contro la tristezza. Ad ogni modo un libro ci vuole sempre, anche solo per sapere che è li in caso di necessità. Non appena fuori di casa si presentò puntuale nella sua menta quella ricorrente semplice e terrificante domanda: "E adesso?".

Era sabato, giorno di mercano, non che ci fosse qualcosa da vedere al mercato, era sempre lo stesso mercato con le stesse bancarelle da chissà quanti anni. Ma l'idea di trovare qualcosa di nuovo s'infiltra sempre nella mente di chi pensa al mercato e lui non faceva di certo eccezione. E ad ogmi modo qualcosa doveva pur fare. Così, tra un pensiero malinconico causato da una nube oscura e una riflessione sulla morte scaturita da una piastrella rotta, infilò un passo dopo l'altro la strada che porta alla piazza del mercato. Più si avvicinava più la folla si infoltiva, più si pentiva di esserci andato, più desiderava trovare conforto nella sua bella mela. Avrebbe dovuto aspettare, la giornata era ancora lunga e non si sarebbe sicuramente fatta scrupoli ad atterrirlo nonostante lui fosse indifeso, ma arrivato al centro del mercato, con la folla, il vociferare, i bambini urlanti, i cani che abbaiano, le campane che non si accontentavano di suonare solamente qualcuno degli undici rintocchi che spettavano loro, tutto questo fu troppo. Tirò fuori la mela dallo zaino.

Forse fu la sua circospezione, forse furono i suoi occhi pieni di paura a trarre in inganno il fruttivendolo, probabilmente fu solo ottusità. Bastarono un attimo e una frase dettata dall'intolleranza e dalla sicurezza cieca dell'ignoranza a far crollare un così fragile sistema:
"Al Ladro!"

Un attimo e molta brava gente volonterosa già si accaniva sullo schifoso malvivente che rovina la nostra città altrimenti perfetta. Un attimo e persino la forza che lo legava alla sua ancora lo abbandonò e la mela, ultimo testimone silenzioso della verità se ne rotolò per strada coperta dal rumore dei calci e delle urla.

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